Limiti di concentrazione

Per ragioni di semplicità interpretativa sono stati identificati  solamente due limiti definiti come 'qualità buona' e 'qualità scarsa'. Si è preso a riferimento l'Indice Comune di Qualità dell'Aria (Common Air Quality Index, CAQI) definito nel progetto CITEAIR II finanziato dalla Comunità Europea e già conclusosi con il fine di produrre un comune indicatore che potesse rendere il più omogenee possibile le comparazioni tra la qualità dell'aria di svariate città europee in tempo reale.
Si possono trovare maggiori informazioni qui.
Gli scopi fondamentali di questo indicatore CAQI sono dunque:
  • permettere la comparazione su una base comune della qualità dell'aria in diverse città
  • rendere i cittadini più consapevoli ed informati della qualità dell'aria che respirano e delle fonti di inquinamento principali nonchè aiutarli a ridurre la loro esposizione attraverso la diffusione di maggiori e migliori informazioni
D'altro canto l'indicatore CAQI non è stato sviluppato per quantificare il rischio di effetti a breve termine sulla salute; di conseguenza il superamento di livelli come 'buono' o 'scarso' non è direttamente traducibile in ambito sanitario.
Allo stesso tempo, l'indicatore non è nemmeno basato esclusivamente sui limiti di legge previsti per un dato inquinante proprio perchè nasce per avere valore transnazionale (e dunque per poter comparare fra loro situazioni nazionali che possono presentare limiti di legge diversi da nazione a nazione).
Si tratta quindi di uno sforzo di alto livello per rappresentare la qualità dell'aria che è stato riconosciuto e sottoposto a revisione dalla comunità scientifica, che però non vuole sostituire gli indicatori eventualmente già in essere nelle singole comunità nazionali/regionali spesso introdotti per avere valenze legate a conformità legale e/o a effetti sanitari della qualità dell'aria.
In sostanza, quindi, l'adozione di questi limiti come definiti per l'indicatore CAQI intende produrre un valore informativo per chi consulta i dati e di aumentata consapevolezza della qualità dell'aria in tempo reale. Il superamento di uno o più di tali limiti, tuttavia, non è automaticamente prova di una situazione non conforme alla legge vigente nè, necessariamente, di conseguenti effetti sulla salute della popolazione.
Per dimostrare entrambi questi due punti, si rendono invece necessarie rilevazioni ufficiali da parte degli enti di controllo preposti effettuate secondo le metodiche analitiche ufficiali in vigore.

Detto questo, si riporta qui sotto la griglia delle concentrazioni che determina i livelli di qualità dell'aria secondo l'indicatore CAQI.


In particolare, della tabella sopra si sono considerate solo le due colonne relative al PM2.5 (quelle in azzurro) la prima che lega le concentrazioni medie orarie alle classi di indice di qualità a sinistra (prima colonna)  e la seconda analogamente per le concentrazioni medie giornaliere.
Per facilitare la lettura dei grafici finali, si è arbitrariamente optato per accorpare le due classi 'basso' e 'medio' ('low' e 'medium') e similmente 'alto' e 'molto alto' ('high' e 'very high'). Quindi, il limite di transizione tra 'molto basso' e 'basso' identifica la soglia al di sotto della quale si ha una qualità buona, mentre il limite di transizione tra 'medio' e alto' identifica la soglia al di sopra della quale la qualità dell'aria diviene scarsa.

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